Pescara 14/11/2014

L’Arta respinge le affermazioni del Sindaco di Bussi sul Tirino sui ritardi del progetto di bonifica

Le notizie di stampa, nella giornata di ieri, hanno riportato dichiarazioni del Sindaco di Bussi sul Tirino, Salvatore Lagatta, nelle quali si attribuisce all’Arta la responsabilità di ritardi per l’avvio del progetto di bonifica di Bussi. L’Agenzia, nella persona del Direttore Mario Amicone, ritiene doveroso replicare che quanto affermato dal Sindaco è destituito di ogni fondamento.

«In primo luogo – sottolinea il Direttore generale – non risponde al vero che “l’Agenzia avrebbe dovuto validare il piano di caratterizzazione elaborato da Solvay per le aree interne al sito industriale”. L’Arta infatti non valida i piani di caratterizzazione: i piani, a seguito di un’istruttoria, vengono approvati dal Ministero dell’Ambiente in sede di Conferenza dei Servizi. L’Arta ha il compito di validare le indagini tecnico-analitiche che le ditte titolari delle aree contaminate sono tenute ad effettuare (sondaggi, prelievi, analisi, espressioni di risultato). A tale scopo, peraltro, l’Agenzia esegue anche controanalisi su campioni esaminati dalle parti interessate. Questa attività viene svolta sin dal 2004 e, ad oggi, le uniche validazioni rimaste da completare sono quelle relative alle indagini integrative svolte da Solvay nei mesi di gennaio e febbraio 2014, i cui risultati da validare sono stati acquisiti compiutamente da Arta soltanto lo scorso 13 ottobre e solo dopo sollecito all’azienda da parte del Ministero dell’Ambiente (aspetto, questo, ben noto al Sindaco, in quanto riportato a verbale). Questi lavori di validazione sono in corso e si prevede potranno essere conclusi e trasmessi al Ministero nella prossima settimana».

«Anche in merito al rinvio della riunione del 12 novembre – prosegue Amicone – va precisato che questa riunione è stata chiesta dalla Solvay all’Arta. Nei giorni immediatamente precedenti, l’azienda ha comunicato un atto di impugnazione di fronte al T.A.R. del Lazio del provvedimento del 15 luglio 2014 con il quale il Ministero dell’Ambiente, sulla base di nostre relazioni tecniche, ha richiesto a Solvay l’adozione di misure di prevenzione nelle aree dello stabilimento. È assolutamente evidente, quindi, che di fronte ad un’azione giudiziaria appena ricevuta è quanto meno prudente leggere e valutare gli atti prima di incontrarsi con una soggetto che si pone improvvisamente come controparte».