Pescara 07/03/2016

La relazione dell’Arta sul monitoraggio della qualità dell’aria a Pescara nel 2015: mesi incoraggianti e una chiusura d’anno tra luci e ombre con valori critici per le polveri.

L’Arta ha pubblicato l’edizione 2015 del Rapporto sulla qualità dell’aria della città di Pescara. Il rapporto è stato predisposto dalla Sezione “Emissioni in atmosfera e qualità dell’aria” del Distretto di Chieti e riassume un anno di monitoraggio effettuato con le sei centraline (venti analizzatori in funzione 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno) nel territorio di Pescara, di proprietà del Comune e gestite dall’Arta.

Oltre ai dettagli sulla qualità dell’aria registrata nel 2015, con grafici e dati, il documento presenta anche una comparazione con i dati degli ultimi anni, confermando che la coda dell’anno appena trascorso ha portato criticità nei livelli di qualità dell’aria, soprattutto in relazione alle polveri sottili.

Innanzitutto, ciò che è emerso macroscopicamente sul piano qualitativo è che l’andamento degli inquinanti, ozono a parte, mostra i valori più alti di concentrazione nei primi e negli ultimi mesi dell’anno.

Puntando l’attenzione sui rilevamenti dei singoli inquinanti, il Benzene, rappresentativo delle emissioni da traffico, si è mantenuto al di sotto del valore limite di 5 μg/m3 e ha confermato un’esposizione media della popolazione a concentrazioni massime di circa 2 μg/m3.

Il biossido di azoto, NO2, ha superato per due volte il limite orario di 200 μg/m3 nella stazione di via Firenze (alle 19 e alle 20 del 22 dicembre) anche se nella stessa stazione, contrariamente a quanto accaduto nel 2014, il valore medio nell’anno civile è stato inferiore al valore limite di 40 μg/m3. Confermato invece il superamento del valore medio annuale nella stazione di Corso Vittorio, pur in assenza di superamenti del limite orario.

Rispetto ad altri inquinanti il livello di qualità dell’aria non ha visto sostanziali modifiche rispetto agli anni precedenti. E’ questo il caso del monossido di carbonio (CO), dell’anidride solforosa (SO2), dei metalli piombo, nichel e cadmio (misurati sulla frazione PM10 prelevata nella stazione di Viale D’Annunzio) e del benzo(a)pirene, misurato quest’ultimo sulla frazione PM10 nella stazione di Via Firenze: tutti questi parametri hanno confermato di non essere una criticità, attestandosi a valori in alcuni casi molto al di sotto dei limiti o dei valori obiettivo.

Il 2015 si è concluso con un innalzamento generalizzato dei valori di polveri sottili PM10, come tutti ricordano e come ampiamente documentato dai media. Il valore limite sulla media giornaliera, fissato in 50 μg/m3, è stato superato 50 volte nella centralina di Via Sacco e 44 volte in quella di Via Firenze, a fronte dei 35 superamenti ammessi dalla norma. Nella stazione conforme ai criteri di rappresentatività di esposizione media della popolazione (Teatro D’Annunzio), il valore di 50 μg/m3 è stato superato 18 volte. Va segnalato, inoltre, che la media annuale dell’inquinante è stata al di sotto del limite di 40 μg/m3 in tutte le stazioni.

Il particolato finissimo PM2.5, misurato nelle stazioni di via Firenze, Teatro D’Annunzio e Piazza Grue, pur avendo sul piano qualitativo lo stesso andamento del PM10, con massimi di concentrazione nei primi e negli ultimi mesi dell’anno, ha fatto registrare valori medi simili nelle tre le centraline, di 19-20 μg/m3, inferiori al valore obiettivo di 25 μg/m3 come media annuale.

Per quanto riguarda l’ozono, infine, non sono mai stati raggiunti i valori di “soglia di informazione” di 180 μg/m3, né tantomeno di “soglia di allarme” di 240 μg/m3. Ci sono stati vari superamenti del valore di 120 μg/m3 come media massima giornaliera calcolata su 8 ore: in questi casi, pur non essendovi obblighi, sarebbe necessario prevedere una rapida forma di informazione al pubblico nel periodo estivo.