Pescara 23/03/2016

Radioattività ambientale, pubblicata la relazione delle attività svolte da Arta nell’ultimo quinquennio

Le attività per il controllo della radioattività ambientale svolte da Arta Abruzzo nel corso dell’ultimo quinquennio sono sintetizzate nella relazione redatta dalla Sezione di Fisica Ambientale del Distretto provinciale di Pescara, dove opera il Centro regionale di riferimento per la radioattività.

Il lavoro presenta gli esiti delle misurazioni effettuate sulle matrici ambientali ed alimentari previste da monitoraggi e campagne in cui Arta è coinvolta, principalmente nell'ambito del Piano Pluriennale Regionale dei Controlli Integrati (PPRIC) sulla sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria e in qualità di componente della REte nazionale di SOrveglianza della RADioattività – RESORAD, coordinata da ISPRA.
I prelievi, a cura dei Distretti territorialmente competenti, vengono effettuati in conformità alle Linee Guida ISPRA.

Come si evince dalla relazione, i campioni esaminati nel quinquennio 2011–2015 hanno registrato per lo più valori di concentrazione di attività dei radionuclidi ricercati inferiori alla Minima Attività Rilevabile (MAR) o, nei casi in cui questa sia superata, valori di concentrazione di attività privi di rilevanza radiologica. Nell'allegato al documento è riportato il dettaglio dei campioni prelevati dall'Agenzia e dalle Asl competenti e analizzati dal Laboratorio di Radioattività Ambientale del Distretto provinciale di Pescara.

Il 7 marzo scorso il Decreto Legislativo 15 febbraio 2016 n. 28 ha recepito la Direttiva 2013/51/EURATOM, che stabilisce requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano.
Già nel corso del quinquennio 2011–2015, i tecnici Arta hanno prelevato anche campioni di acqua potabile presso le principali sorgenti della regione: la sorgente Il Giardino a Popoli (Pe), la sorgente Val di Foro a Rapino (Ch), la sorgente del Ruzzo a Isola del Gran Sasso d'Italia (Te), la sorgente del Chiarino a L’Aquila e altre nella Marsica. Per ciascun campione di acqua potabile sono state effettuate analisi finalizzate alla misura della concentrazione di attività radon Rn-222, limitatamente all’anno 2011, di radionuclidi artificiali gamma-emettitori, Co-60, Cs-134, Cs-137, I-231, e di radionuclidi alfa e beta emettitori, in modo da poter effettuare uno screening preliminare per la stima della Dose Indicativa assorbita, prevista quale parametro di valutazione anche dal Decreto citato.

Attualmente, per far fronte alle attività di monitoraggio richieste dalla nuova normativa, il Laboratorio di Radioattività Ambientale di Arta sta potenziando la propria dotazione strumentale grazie a specifici finanziamenti regionali e sta formando personale tecnico con l'attivazione di una borsa di studio.